Le strade per pubblicare un libro. Una non la conoscevi

Quando uno scrittore esordiente decide di pubblicare il suo dattiloscritto, può intraprendere più strade che si potrebbero dividere in cinque categorie. L’editoria tradizionale, l’editoria a pagamento, l’editoria crowdfunding, stamperia e il self-pubblishing. Andiamo a vedere in cosa consistono, compresi i pro e i contro.

Editoria tradizionale. Questa consiste di inviare il proprio libro a cinque, dieci o più editori, sperando in una risposta positiva. Molto spesso i testi vengono rifiutati non solo per una scarsa qualità, ma perché anche il testo potrebbe non essere in linea con il catalogo pubblicato. Questo è positivo: lo scrittore sa che il proprio libro vale e che qualcuno ci vuole investire. J.K. Rowling e Dan Brown hanno avuto molte risposte negative, all’inizio.

Qualora il dattiloscritto riuscisse a passare la selezione, un buon editore dovrebbe correggere il testo, occuparsi dell’impaginazione e della grafica. Non sempre questo succede e gran parte del lavoro spetta all’autore, come la pubblicità all’opera pubblicata. Di positivo c’è il fatto che il testo è stato ritenuto degno di pubblicazione. Dall’altro canto che le royalties sono molto basse, dal 5% al 10%, nei casi migliori, per ogni singola copia venduta. A volte i contratti possono vincolare il testo con l’editore per uno, cinque o dieci anni.

Editoria a pagamento. Questa è mal vista da molti scrittori, ma rimane la via più semplice. Paghi, e il libro viene stampato, a volte senza che l’editore lo corregga, sempre senza una valutazione. Quindi, molto spesso, chi pubblica con queste case editrici rischia di portare in commercio un libro immaturo, zeppo di refusi.

Editoria crowdfunding. Questa sta prendendo piede negli ultimi anni. Molto simile a quella tradizionale, ma con la differenza che, prima della pubblicazione, i lettori lo acquisteranno in anticipo. Qualora il testo raggiungesse un numero minimo di pre-ordini, allora sarà pubblicato a tutti gli effetti. Da evitare nel caso non si abbia un buon seguito pregresso sui social.

Stamperia. Ci sono scrittori che non hanno un reale interesse a distribuire il libro, quindi inviano il file a un tipografo e chiedono la stampa di un numero preciso di copie, le quali saranno vendute solo dall’autore stesso, irreperibili online e in libreria.

Self-pubblishing. Questa strada è intrapresa ogni giorno di più. Si tratta di essere indipendenti, dalla pubblicazione alla promozione della propria opera. Ci si occupa della correzione, dell’impaginazione, della grafica e di tutto il resto. Si può chiedere a professionisti di occuparsi di questo, così da mandare in stampa un prodotto ben fatto. In tal caso non c’è alcuna valutazione, ma sarà l’autore stesso a valutare la qualità dell’opera, oppure si dovrà affidare a dei Beta-Readers. Le royalties sono più alte, rispetto alla pubblicazione con un editore. Ci si può affidare a siti come Amazon, Lulù, YouCanPrint, StreetLib e altri. Anche autori come Martin (autore de: Il Trono Di Spade), ha scelto questa strada per alcuni suoi libri.

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