Intervista su “Sololibri.net”

31-07-2017

I vampiri li abbiamo già visti in tutte le salse, ma non in questa: Eleonora Zaupa ha saputo usare il genere dell’urban-fantasy in un modo nuovo e interessante. I suoi vampiri non sono solo mostri con poteri straordinari ma hanno abitudini e regole tutte proprie. 
L’autrice in “The Vampire’s Shadow” (Lettere animate, 2017) ha saputo unire elementi pseudo-scientifici in modo verosimile, dando così vita a una storia coinvolgente fino all’ultima pagina. I colpi di scena e la suspense sono stati dosati molto bene nelle vicende narrate.

Eleonora Zaupa sa unire la sua passione per lo scrivere con l’abilità nel farlo, maturata negli anni e anche con il corso di scrittura creativa frequentato a Buccino (SA), diretto da Gianluca Calvino. L’autrice è nata a Vicenza nel 1994 e vive con una pestifera gatta nera. Ha frequentato il liceo artistico e un corso di fumetto, oltre a quello di scrittura. Ha già pubblicato un racconto e un libro. È appassionata di psicologia, storia antica, mitologia e spiritualismo; pratica anche il Reiki. Mai in stasi, non appena scova un nuovo argomento che le suscita interesse, che sia nella storia dell’umanità, antiche leggende o altro che l’appassiona, dedica se stessa alla ricerca di informazioni che la possono arricchire culturalmente e spiritualmente.

In questa intervista Eleonora Zaupa ci parlerà del suo ultimo libro: “The Vampire’s Shadow” che ha già suscitato molto interesse nelle anteprime (incomplete) mostrate gli scorsi anni. Per alcuni questa era un’attesissima pubblicazione, e per la prima volta lo presenta in tutta la sua ricchezza di contenuti.

  • Iniziamo le domande chiedendoti come ti fa sentire aver pubblicato questo libro.

Be’, scrivere è la mia passione. Il mio sogno è pressoché sempre stato quello di pubblicare un libro e far emozionare i lettori. Insomma: il mio sogno è di regalare emozioni. Aver tra le mani il mio libro, “The Vampire’s Shadow”, direi che mi fa sentire alle stelle! Mi sono dedicata a questo progetto per cinque anni, vorrei che piacesse almeno la metà di quanto sia piaciuto fino ad ora a chi ha potuto leggere l’anteprima incompleta mostrata gli scorsi anni.

Avevo già letto alcuni libri di vampiri, però mi ero accorta che, salvo pochi, erano sempre la stessa storia mescolata più e più volte. Volevo qualcosa dal sapore nuovo, qualcosa di mai letto, che riuscisse ancora a stupire senza ricadere in temi già trattati. Non ho trovato nulla di simile e così iniziai a pensare: precisamente quale storia stavo cercando? Cercavo una storia che non fosse troppo fantasiosa e neppure troppo romantica. Qualcosa che potrebbe benissimo accadere nel mondo reale. E così iniziarono i miei studi sulla mitologia vampirica, gli accenni storici e via discorrendo. Poco alla volta diedi vita a una storia che mi piaceva e così iniziai a scriverla. Inizialmente era per me, ma poi qualcuno mi fece notare che aveva del potenziale e allora iniziai a migliorarla e a vedere “The Vampire’s Shadow” per quel che realmente era: un libro degno di potersi chiamare tale. Anche se questa è la mia semplice opinione.

  • I vampiri sono trattati in modo serio e scientifico o più con magia e fantasia?

A me non piacciono le storie troppo fantasiose, preferisco più qualcosa di verosimile, infatti i miei vampiri sono trattati in modo pseudo-scientifico – dico pseudo perché quelle descritte nel libro potrebbero essere ritenute teorie e non certezze scientifiche -. Ogni cosa non è lasciata al caso, ad ogni azione esiste una conseguenza, e viceversa. C’è sempre un perché e ho cercato di non lasciare nulla d’incompleto o al caso; e credo di esserci proprio riuscita. Ad esempio, la trasformazione in vampiro non accade con un semplice morso, i così chiamati “poteri”, hanno una spiegazione valida. Ho preferito soffermarmi anche su questo perché sono convinta dia spessore e credibilità alla storia, anche per avere una soddisfazione personale.

  • A quale pubblico è rivolto il tuo libro?

Non credo di poterlo consigliare a un pubblico specifico. A differenza di molti altri libri con il medesimo genere, questo è rivolto non solo al pubblico femminile, ma anche al maschile. La storia è piuttosto dinamica, i combattimenti piaceranno a chi cerca l’adrenalina ma ci sono anche momenti divertenti, alcuni che sfiorano il tragicomico, senza sbilanciarsi nell’assurdo o nel poco credibile. Ogni cosa è stata pensata tenendo presente domanda: «Se dovesse accadere nella realtà, potrebbe capitare davvero?». Detto questo voglio specificare che non si tratta di un romanzo banale, ci sono momenti dove la suspense non manca e altri dove il lettore sorriderà.

  • Dove si svolge la storia?

Il libro è ambientato in una città ai giorni nostri, in America nel Wyoming. Si svolge in una cittadina isolata tra i boschi e le pianure, per cui tranquilla… o così avrebbe dovuto essere. Gli omicidi, che si ripetono periodicamente, infatti sono insabbiati come fossero dei semplici incidenti.

  • I personaggi si evolvono, o maturano, nell’avanzare della storia?

Certamente! Ogni personaggio ha il proprio percorso di crescita e consapevolezza. Si possono vedere le certezze di ognuno mutare, cedere e cambiare a modo suo, com’è giusto che sia visto che ogni persona è a sé. Tutti i personaggi reagiscono in modo differente agli eventi, ognuno in base al proprio carattere e al proprio percorso di crescita, quindi anche in base al proprio passato.

  • C’è un collegamento particolare tra te e i personaggi del libro o è solo frutto della tua immaginazione?

Credo che come ci sia in ogni cosa che facciamo una parte di noi, ci sia anche qui. Non tutti i personaggi sono stati creati dal nulla: alcuni sono riferimenti alla mia vita, persone che mi sono state accanto e che mi hanno aiutato… o il contrario. Oppure certe situazioni descritte nel libro: mi sono successe o le ho viste succedere.

  • Quando scrivi ti preoccupi del giudizio delle altre persone?

Scrivo per me stessa, come prima cosa. Sono il primo lettore che le mie storie hanno e se non piccono a me, come posso pretendere che piacciano anche ad altri? Sono dell’idea che se fosse altrimenti non potrei scrivere nemmeno per passione; se dovessi scrivere temendo il giudizio altrui mi sentirei censurata e la libertà che sento mentre lo faccio non ci sarebbe più. Scrivo anche per questo: mi sento libera, è come aprire la gabbia immaginaria della mia mente e lasciarla correre, perdermi in altri mondi e fuggire da questa quotidianità fatta di alti e bassi. È come rinchiudermi in un mondo solamente mio.

  • Per concludere… cosa leggi di solito?

Cerco di leggere un po’ di tutto. Trovo giusto leggere molto del genere di cui scrivo ma non è sufficiente. Ho delle categorie di libri preferiti, questo sì, però sono cosciente che se voglio scrivere e lo voglio fare bene, leggere di tutto sicuramente mi da una marcia in più. Spazio dal Fantasy, e qui non posso che nominare il grande Tolkien, o la scrittrice italiana Licia Troisi; spostandoci geograficamente nomino J. K. Rowling. Un altro genere che mi piace è il thriller e nella mia libreria di certo non mancano i libri di Dan Brown. Forse un po’ meno conosciuto, ma che io adoro, è Tedd Dekker. Non dimenticando l’horror, con i racconti di Edgar Allan Poe. E mi fermo qui altrimenti questa sarebbe la risposta più lunga mai vista.

 

Pagina Facebook: “The Vampire’s Shadow”

Pagina Facebok autore: “Eleonora Zaupa · Autore”

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